lunedì 16 settembre 2013

La virilità mutilata di Anderson

Noi con lo sguardo proteso all'orizzonte, verso la prossima stagione primavera estate, ma già alle porte arriva, tra un paio di mesi, l'outfit autunno inverno 2013. Ed è un ORRENDO OUTFIT; ovviamente. Su prezioso suggerimento di una devota lettrice (Valentina, che vi invitiamo ad imitare) proviamo a vedere se qualcosa di carino è uscito dalla sfilata di J.W. Anderson. Tanto orrore che manco Dylan Dog e Dario Argento messi assieme.
 Vediamo le immense orrendaggini che il ragazzo ci propone per il prossimo autunno:


Quelle cose agli stivali non se le metterebbe neanche una bambina di 6 anni. Una di 4 forse. La domanda è: perchè? Saremo banali, ma al gay pride un vestito così sarebbe giudicato eccessivo. Me la vedo Platinette arrivare e dire al tizio in questione: "No vabbhè dai, ok vestirsi da donna, ok esagerare un po', però c'è un limite a tutto e tu sei andato oltre...". Notate l'espressione del modello.
Questo abito comunque non è ancora il peggiore. Andiamo avanti:


Qui siamo in pieno stile collegio svizzero sado-maso. Il modello sta soffrendo tantissimo. Non solo per l'imbarazzo e l'odio per una professione che ha ormai perso ogni dignità, ma anche per il freddo intenso alle gambe scoperte e il caldo torrido al torace coperto da più strati lanosi. Ma andiamo ora ad un'interessante variante di questo abito:


Non fatevi distrarre dal cancello ricamato sulla pancia (Perchè? Perchè???) il ragazzo qui sopra sta portando una minigonna. Davvero. Una mini gonna, ovvero una gonna corta. Lo sa già che sarà preso per il culo a vita da tutti i suoi amici, e infatti guardate che espressione incazzata. Se questi ultimi abiti vi sembravano ancora troppo virili beccatevi questa tripletta:
Il tubino cammello!


Il cappotto di salmone!


Il vestitino in panno lenci tagliato male!


Eh, che bella compilation dell'orrore vi abbiamo fatto? Volete altri commenti? Non ce la facciamo, scusate, ci viene da vomitare. Andiamo avanti. La Regina Elisabetta d'Inghilterra si è distratta per tutto sto casino sul Royal Baby e Anderson (furbastro!) ne ha approfittato per rubare un abito da Buckingam Palace e metterlo addosso a sto povero ragazzo:

Belli e, sti guantini bianchi... Ma attenzione, perchè ad un certo punto della sfilata J.W. Anderson ha chiamato tutti i modelli, e dimostrando pentimento, ha detto loro: "Ok ragazzi scusate, vi ho dato i vestiti della sfilata femminile. Non vi preoccupate ora vi faccio andare vestiti come veri uomini". Entusiasmo da parte dei ragazzi. Subito smorzato alla vista degli abiti (via con un'altra tripletta!)
1. "sotto il vestito niente"


2. Ma sta roba che esce dai pantaloni? Ma sto difetto sulla maglia?


3. Ah Andersò! Non ci freghi qui hai solo cambiato colore!


Avete notato la faccia dei modelli? Tutti tremendamente iracondi.
Questo sprazzo di virilità (ah ah ah!) è poi subito scomparso.


Anche l'asiatico in gonnellino. E voooilà!
Ma a questo punto ce lo domandiamo tutti: abbiamo tanto parlato di virilità, virilità, abbiamo scritto la parola virilità almeno 20 volte in questo articolo... E allora, che fine ha fatto la virilità di questi ragazzi?
Sul maglioncino di questo la triste, amara, risposta:


Abbiamo ormai capito che la creatività verso gli abiti maschili si è esaurita con l'invenzione delle camicie slimfit negli anni '80. (Abbiamo messo anni '80 a caso, non abbiamo idea di quando siano state inventate in realtà). Gli stilisti moderni quindi sono persuasi dal fatto che agli uomini della moda non fregherà mai nulla. Quelli che vogliono essere più eleganti si cercano un vestito che li faccia somigliare a Sean Connery in James Bond, quindi innovare il settore non ha senso. Però, e non si capisce perchè, le sfilate vanno fatte lo stesso, anche per gli uomini. E allora cosa fare? Proposte shock per attirare l'attenzione. Con il risultato di attirare solo quella di Orrendo Outfit! Però c'è da dire che Orrendo Outfit si sta ormai imponendo come opinion leader in materia di moda a livello nazionale, quindi siamo molto orgogliosi di annunciare a J.W. Anderson "Hai raggiunto il tuo obbiettivo!".

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